Se e solo se i consumatori troveranno i prodotti adatti a loro.
L’idea comune che il consumatore non sia disposto a pagare un prezzo più alto per avere un prodotto ecosostenibile è sconfessata definitivamente dall’indagine del Boston Consulting Group del 2008 (fonte dati dell’infografica).
Come si può notare nell’infografica, nei mercati più maturi (Europa, Canada, USA, Giappone) solo il 20% dei consumatori la pensa così; al contrario, l’80% esprime la disponibilità a pagare un sovrapprezzo per prodotti realmente green.
Per quale motivo i prodotti ecosostenibili non hanno scalato le classifiche delle vendite?
Il prezzo, ovviamente, non è il solo motivo che frena il consumatore nell’acquisto di prodotti sostenibili, ma ben più importanti risultano essere la notorietà del marchio e del prodotto/servizio e la disponibilità di scelta a scaffale, che assieme rappresentano oltre la metà dei motivi delle scelte non sostenibili. Le altre cause per cui non si vendono abbastanza prodotti ecologici sono la mancanza di informazioni, di consapevolezza e di alternative.
A questo proposito, Kotler, propone alle imprese di adottare uno dei seguenti 3 ruoli per la tutela e la protezione del pianeta Terra:
- l’innovatore: inventa/innova prodotti dotati del potenziale di salvare l’ambiente – non semplicemente eco-compatibili o che non la danneggiano – che pongono rimedio ai danni già effettuati e non ne infliggono altri. Tra le motivazioni trovano posto la dipendenza da risorse naturali e le regolamentazioni;
- l’investitore: finanzia progetti di ricerca interni o esterni. Il business “verde” non costituisce la sua missione fondamentale ma condivide la visione di un mondo più ecologico e sostenibile. Non opera direttamente nell’innovazione del prodotto ma gli dà comunque un rilevante contributo a sostegno (p.e. con la vendita di prodotti “verdi”). Tra le motivazioni degli investitori c’è la ricerca di nuovi talenti, la forte competitività del mercato, precedenti comportamenti ecologici risultati positivi;
- il divulgatore: la sua missione è di stimolare tra i suoi consumatori e dipendenti, e il pubblico in generale, una presa di coscienza dell’importanza della tutela ambientale. Contribuisce così a formare una massa critica, anche cercando costantemente di creare degli “ambasciatori ambientali” per sensibilizzare le persone. Tra le motivazioni vi sono una forte esposizione della marca o un notevole impatto ambientale.
Una buona strategia di green marketing può evidenziare quale di queste e altre cause potresti superare per risultare vincente nel tuo mercato. Proviamo a vincere assieme?