L’analisi per il riposizionamento strategico persegue l’obiettivo di contribuire a trovare il fulcro o “focus strategico” dell’azienda, al fine di convogliarne le energie per la crescita futura.

Il consulente è il portatore del metodo che consente l’esecuzione corretta dell’analisi di business e la verifica del posizionamento strategico dell’impresa: operazioni che la competitività e i cambiamenti in atto stanno imponendo.

Trovare il “focus strategico”

Nelle aziende si studia troppo poco l’ambiente esterno: in genere ci si ferma alla constatazione: “vendo/non vendo”. Ma le aziende sono molto simili agli esseri umani, e le persone non possono saper fare bene ogni cosa, anche se qualcuno fa di tutto per riuscirci.

Allo stesso modo, le aziende hanno successo, raggiungono e, a volte, oltrepassano le loro potenzialità, quando concentrano la loro attenzione su ciò che l’organizzazione sa fare meglio (core business), sfruttando a pieno le specifiche capacità disponibili (know how), senza disperdere energie e risorse.

La consulenza per il riposizionamento strategico ha l’obiettivo di trovare il fulcro o “focus strategico” dell’azienda, al fine di convogliarne le energie per la crescita futura

L’importanza del metodo

Eseguire un processo di analisi, al fine di individuare le aree di miglioramento, sia della posizione di un’azienda nel mercato, sia della sua redditività, è un’operazione complessa e delicata.

Per questo, il metodo analitico assume importanza fondamentale, in quanto consente di raccogliere tutte le informazioni necessarie a supportare una buona diagnosi, dalla quale possano sortire soluzioni “creative”.

Vantaggi immediati

L’imprenditore (o il manager) che collabora alla raccolta dell’informazioni, grazie al metodo suggerito dal consulente, è costretto a rivisitare tutti gli aspetti di processi, funzioni, e procedure in atto.
Attraverso tale rivisitazione (operazione che, per molte ragioni, nelle aziende non si fa mai), egli può percepire immediatamente non poche criticità, causate – per esempio – dalla cristallizzazione che deriva da abitudini operative ormai consolidate.

E questa è una presa di coscienza che permette all’imprenditore (o al manager) di interpretare compiutamente, sia la diagnosi strategica, sia i conseguenti suggerimenti del consulente.